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LE PETIZIONI

Petizioni Ihaveavoice

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petizione contro i pedofili

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Combattiamo il sessismo, la violenza sulle donne e la pedofilia

Il caso Noa Pothoven, 17enne olandese lasciatasi morire di fame e di sete, dopo aver subito violenze sessuali, riporta l'attenzione alla gravità di questi reati.

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Abbattiamo le statue sessualizzate

Troppe statue dedicate alle donne, in Italia, sono nude o in atteggiamenti spesso sensuali o sottomessi. Vogliamo una rappresentazione diversa delle donne, non come corpi sensuali, ma celebrate come esseri umani, per le nostre qualità.

PETIZIONI CHE APPOGGIAMO

CORRIDOI UMANITARI PER LE DONNE AFGHANE

Dopo la presa di potere dei Talebani in Afghanistan, le donne hanno perso ogni loro diritto. Serve un intervento forte da parte dei Governi di tutti i Paesi e bisogna creare subito corridoi umanitari internazionali per mettere in salvo le donne afghane e i loro bambini, così come i bambini degli orfanotrofi di tutte le città cadute in mano ai talebani.

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Riconoscimento della Vulvodinia dal SSN

La vulvodinia è una sindrome neuropatica, che causa infiammazione e sofferenza dei nervi dell'area genitale e pelvica. È un disturbo cronico che colpisce in media 1 donna su 7. Abbiamo accolto e sostenuto la petizione dell’Associazione Vulvodinia ONLUS, che chiede il riconoscimento di questa patologia da parte del Sistema Sanitario Nazionale, più sostegno per le cure e investimenti nella ricerca scientifica per comprenderne le cause.

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Stop ai cimiteri per feti

Sosteniamo la petizione lanciata da Simonetta d'Amico "STOP AI CIMITERI PER FETI E RESTI ABORTIVI".

Cimiteri pieni di croci con il nome delle madri, ignare della sepoltura dei loro feti abortiti, anche andando contro la loro volontà. Un atto che viola la privacy, tutelata dalla legge 194 che prevede l'anonimato, e viola le volontà personali e libertà individuale delle donne. Un atto che colpevolizza le donne e le loro scelte su una questione delicata e intima come l'aborto, mettendole alla gogna pubblica.

Contrastiamo questa pratica oltraggiosa per tutti, vi invitiamo a firmare, diffondere e sostenere la petizione:

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PETIZIONI CONCLUSE CON SUCCESSO

RICHIESTA DI GRAZIA PER ASSUNTA CASELLA​

Comprata per 500 mila lire quando aveva 14 anni da un uomo di 25 anni, che l’ha sposata, obbligandola a essere sua serva, ha abusato di lei, l’ha picchiata e addirittura obbligata a prostituirsi. Lei, senza mezzi e senza aiuti, dopo 45 anni di violenze, non ha più retto e lo ha ucciso. È stata condannata a 21 anni di carcere, riconoscendole solo le attenuanti generiche. Abbiamo fatto una raccolta firme e la richiesta di grazia ufficiale è oggi nelle mani del presidente Mattarella in corso di valutazione.​

RICHIESTA DI PUBBLICITÀ INCLUSIVE A CALZEDONIA
I loro cartelloni pubblicitari rappresentano solo lo stereotipo di bellezza di ragazze giovani e magre, portando possibili complessi e insicurezze a tutte le donne con un fisico diverso, con l’eventuale conseguenza di arrivare a disordini alimentari e problemi psicologici. La nostra lettera e la raccolta firme è stata inoltrata al Presidente del gruppo Calzedonia che ha risposto positivamente impegnandosi a modificare le sue pubblicità.
LEGGE SUL REVENGE PORN
Video e fotografie private e intime di donne e ragazzine, anche minorenni, diffuse online senza il consenso, nella totale inconsapevolezza delle vittime. Abbiamo sostenuto la petizione #intimitàviolata promossa dalle associazioni Insieme in rete, i Sentinelli e Bossy. La petizione si è conclusa con successo e ha portato ad una legge approvata il 17 luglio 2019 che introduce il reato di “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.
DIFENDI LOUJAIN IN CARCERE PER AVER DIFESO LE DONNE

Loujain al-Hathloul è stata incarcerata in Arabia Saudita solo perché è stata tra le prime donne a mettersi alla guida di un’automobile.

Insieme ad altre difensore dei diritti umani, Loujain stava conducendo una campagna pacifica per il diritto alla guida, per porre fine al sistema di tutela maschile e per la giustizia e l’uguaglianza delle donne in Arabia Saudita.

Arrestata nel maggio 2018, il 28 dicembre 2020 era stata condannata a cinque anni e otto mesi, ma è  tornata in libertà il 10 febbraio dopo oltre 1000 giorni di carcere, grazie alla petizione promossa da Amnesty International e sostenuta da Ihaveavoice.