ABBATTIAMO LE STATUE DI DONNE SESSUALIZZATE
Dall’ultima statua, inaugurata la settimana scorsa, della “Spigolatrice di Sapri” a “Violata” ad Ancona, dalla “Lavandaia” di Bologna e perfino le statue dedicate alle giornaliste Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli, assassinate in zona di guerra, ad Acquapendente, tutte hanno una cosa in comune: donne nude o quasi, in atteggiamenti spesso sensuali o sottomessi.
Da un censimento effettuato dal Collettivo “Mi Riconosci”, sta emergendo un’iconografia estremamente sessista delle donne in Italia: nude o seminude, in atteggiamenti sensuali e lascivi, anche quando la figura che rappresentano non ha niente a che vedere con questo immaginario.
Un immaginario quindi sessista, creato da uomini per soddisfare le percezioni maschili della donna, ma che, non solo non danno il giusto risalto alle donne che rappresentano, ma anzi, le oggettificano, svilendole.
Vogliamo una rappresentazione diversa delle donne, non vogliamo più essere viste solo ed esclusivamente come corpi sensuali, ma celebrate come esseri umani, per le nostre qualità, esattamente come accade per la maggioranza delle statue dedicate agli uomini.
È per questo che con questa petizione richiediamo la rimozione delle statue sessiste presenti in diversi comuni italiani, sostituendole, magari con statue fatte da artiste donne, che esprimano l’essenza femminile attraverso dignità e rispetto.
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