La storia di Karen e la Sindrome di Asperger: le difficoltà di vivere con l'autismo.
Questa è la storia di Karen.
Le piace stare da sola, non vuole far festa come le sue coetanee. La madre, per questo, non la capisce e la critica.
La nonna materna ebbe due figlie. La prima morì di vaiolo a soli due anni. Poi nacque la madre di Karen, Sandra.
La nonna fu abbandonata dal marito dopo la nascita della secondogenita e venne ricoverata spesso in manicomio, dentro e fuori le cliniche, per il resto della sua vita, finché non la trovarono morta nella sua casa fredda e vuota.
Karen, fin da piccola, aveva paura di quella nonna, perché prendeva tanti farmaci e finiva sempre all’ospedale, quello con le inferriate alle finestre e le persone che si aggirano come spettri nei corridoi.
La madre di Karen era completamente diversa da lei, una donna energica, piena di vita, vulcanica, fin troppo a volte, quasi ingombrante.
Karen invece conosceva una madre che doveva sempre controllare tutto, faceva i capricci per avere attenzioni.
Voleva che la figlia si divertisse, ma lei voleva occuparsi di cause sociali.
Non sopportava sua figlia, la sgridava sempre.
Forse perché le ricordava la nonna.
La storia di Karen: la sindrome di Asperger
Ad ogni scelta di Karen, sua madre si allontanava.
Lo strappo finale fu l’arrivo del figlio di Karen, avuto quando lei aveva 33 anni.
Anche quel bambino aveva qualcosa che non andava, somigliava troppo a Karen.
E alla nonna.
Karen soffriva, non capiva perché non era come tutte le altre ragazze della sua età. Litigava ferocemente con quella madre che non l’apprezzava.
Si sentiva sbagliata.
Ha iniziato a cercare sui forum, studiare, scoprire cosa aveva che non andava, perché non si capiva con sua madre.
È riuscita a scoprirlo dopo anni, al funerale di un paziente. Era tirocinante in una casa di cura per ex pazienti manicomiali, tutti somigliavano alla nonna.
Finalmente Karen aveva capito perché era diversa: aveva la Sindrome di Asperger.
Voleva correre a casa e dirlo alla madre. Voleva dirle che non si capivano perché lei era diversa, sarebbe bastato impegnarsi per non litigare più.
Karen chiama subito a casa, non vede l’ora di parlare con la mamma.
Risponde suo padre: “La mamma si è impiccata”.
La storia di Karen ci insegna la necessità di una maggiore consapevolezza sull’autismo
Oggi, 2 aprile, è la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo.
La storia di Karen, portatrice della sindrome di Asperger, spiega la difficoltà di vivere da neurodiversi, le incomprensioni, il non sentirsi accettati.
Le donne, spesso, non sono diagnosticate poiché tendono ad avere sintomi meno evidenti.
Questo però può comportare grosse problematiche: le difficoltà di integrazione, e quindi deprezzamento, possono far cadere la donna in uno stato di dipendenza affettiva, di ansia, anche disturbi alimentari.
Conoscere l’Autismo permette di aprire un ponte di comunicazione e migliorare la vita di queste persone.
SOSTIENI il nostro impegno quotidiano e il nostro progetto per creare una rete di servizi gratuiti per le donne vittime di violenza.
Il tuo contributo verrà raddoppiato se riusciamo a raggiungere l’obiettivo di 5000 euro.
Abbiamo bisogno di te per vincere insieme questa battaglia.
Ogni donazione, anche la più piccola, può fare la differenza.
DONA ORA
Ihaveavoice si impegna tutti i giorni nella lotta contro le violenze e le disparità di genere, per creare un mondo migliore.
Sostienici con una donazione, anche la più piccola può fare la differenza!