ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno
Il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte oncologica femminile (circa il 17%), solo in rarissimi casi colpisce anche i maschi.
È una patologia che coinvolge prevalentemente l’area della mammella, ma può anche diffondersi, in caso di neoplasia maligna, verso i linfonodi ascellari o altri organi (principalmente ossa e polmoni).
L’età di insorgenza più frequente è stimata intorno ai 50-70 anni, ma può svilupparsi anche prima, in presenza di alcuni fattori, quali obesità, eccessiva sedentarietà, fumo, uso eccessivo di alcolici, mutazioni di alcuni geni (fattori ereditari), presenza di casi all’interno della famiglia, inizio precoce delle mestruazioni (prima dei 12 anni) e inizio tardivo della menopausa (dopo i 55 anni), presenza di “seno denso” (ghiandole mammarie in cui è presente una maggiore quantità di tessuto connettivo e ghiandolare rispetto a quello adiposo), precedenti malattie del seno, terapie ormonali adottate durante e dopo la menopausa e protratte per più di 5 anni e, infine, l’essersi sottoposte precedentemente a radioterapia coinvolgente l’area del petto.
Può essere di tipo benigno o assumere un decorso maligno.
Le forme benigne tendono a non diffondersi e a risultare in una prognosi piuttosto favorevole.
Le forme maligne, invece, tendono a diffondersi e si presentano con un’ampia gamma di sintomi (spesso confondibili con quelli di altre patologie, perciò prima di allarmarsi è sempre meglio consultare il medico).
I sintomi principali con cui si manifestano le forme maligne sono: dolore alla mammella, formicolio al braccio destro, formicolio al braccio sinistro, formicolio alle mani, gonfiore della mammella, calore al tatto e rossore della mammella, noduli (piccole palline avvertibili sotto pelle) alla mammella, pelle della mammella a buccia d’arancia, prurito, secrezioni di siero o sangue dal capezzolo, rientro del capezzolo.
La prevenzione di questa patologia si basa su alcune semplici regole.
Come per altre malattie, essa può essere facilmente prevenuta adottando uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e con l’esecuzione di regolare esercizio fisico. Inoltre, allattare al seno ne riduce il rischio di incidenza.
Tuttavia, è importante partecipare anche ai programmi di screening nazionale resi gratuiti per le donne che si trovano nella fascia d’età più colpita e imparare a effettuare l’autopalpazione del seno in cerca di eventuali noduli o anormalità nella zona della mammella.
In cosa consiste l’autopalpazione?
L’autopalpazione è una serie di movimenti di “ispezione” che si effettuano massaggiando o ruotando la mammella in cerca di noduli o possibili deformità dell’area in modo da sapere se e quando rivolgersi a un medico. Nell’immagine potete vedere degli esempi da seguire.
Ricordatevi: la prevenzione è importante. Combattiamo il tumore al seno!
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