Lei è Shyamala, una scienziata, ma soprattutto un’ispirazione.
È nata in India e a soli 19 anni si è trasferita negli Stati Uniti per studiare alla prestigiosa Università di Berkeley, dove ha portato avanti le sue ricerche sul cancro al seno, diventando una scienziata apprezzata a livello mondiale.
Ma era molto più di questo, era anche un’attivista dei diritti civili, aiutava gli studenti a farsi strada nella vita, ed era la madre di due bambine che crebbe insegnando loro i suoi ideali.
Quando un’amica di sua figlia maggiore, al liceo, le confidò che era molestata dal patrigno, Shyamala insistette affinché si trasferisse a casa loro, per allontanarla da lui.
Shyamala diceva alle sue figlie: “Non lamentatevi e basta quando c’è un problema, fate qualcosa per risolverlo”.
Insegnò loro di mantenere la famiglia al centro del loro mondo, ma allo stesso tempo le spronò per vedere il mondo che c’è al di fuori, per essere consapevoli e compassionevoli verso le sofferenze degli altri.
Disse loro di credere che il servizio pubblico sia una nobile causa, poiché dona significato e senso alla vita, e che lottare per la giustizia sia responsabilità di tutti.
Morì di cancro al colon nel 2009, e anche dopo la morte continuò a pensare al bene comune e chiese, al posto dei fiori, delle donazioni ad un’organizzazione che lottava contro il cancro al seno.
Le sue due figlie crebbero, portando con loro gli insegnamenti della loro madre, la figlia minore, Maya, disse a riguardo della sorella maggiore: “Non potete veramente conoscerla, senza senza sapere chi fosse nostra madre”.
Così quella bambina col cappottino giallo, un giorno, molti anni dopo, pronunciò queste parole: “Mia madre ci diceva: ‘Voi potreste essere le prime a fare molte cose, ma assicuratevi che non sarete le ultime.’ Ed è così che mi sento in questo momento…”
E poi, in un giorno molto importante disse: “Lei probabilmente non avrebbe mai immaginato che io sarei stata qua, dinnanzi a voi tutti, dicendo queste parole: io accetto la vostra nomina di Vice Presidente degli Stati Uniti d’America”.
Quella bambina col cappottino giallo era Kamala Harris e sua madre era Shyamala Gopalan:
“Non ci sono titoli o onori in tutta la Terra più preziosi per me che il poter dire di essere la figlia di Shyamala Gopalan”.
Shyamala Gopalan: l’influencer che vorrei.
Ihaveavoice si impegna tutti i giorni nella lotta contro le violenze e le disparità di genere, per creare un mondo migliore.
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