Abominevole stupro di gruppo di ben 30 uomini nei confronti di una 16enne in Israele.
30 uomini stuprano una ragazzina.
30 uomini.
Erano tutti in fila davanti alla porta di una stanza d’hotel. In fila per stuprare una ragazzina di 16 anni.
TRENTA uomini, provate a ripetere questo numero lentamente e a immaginarli uno per uno.
Trenta arrapati, luridi, uomini.
Trenta pantaloni che si slacciano davanti a una ragazzina sola, indifesa, alterata da una droga.
Sessanta mani che toccano.
Provate a immaginare cosa possano averle fatto.
Provate a immaginare a ritrovarsi con un corpo usato, abusato, stuprato da trenta uomini.
Provate a immaginare a continuare a vivere quando così tante persone ti hanno torturato, deumanizzato, ridotto a un mero oggetto da distruggere.
Nemmeno il direttore dell’hotel, nonostante la segnalazione, è intervenuto (è poi stato arrestato).
Provate a immaginare alla solitudine, la rabbia, la vergogna, il disgusto di chi muore dentro per colpa di uomini il cui organo sessuale valeva più di tutto.
Abbiamo un problema con una grande fetta del genere maschile ed è arrivato il momento di una riflessione globale su questo, una riflessione che deve partire dagli uomini.
Questo crimine contro una ragazzina è un crimine contro tutte noi, contro l’umanità intera.
Sono terroristi.
È successo ad Eilat, in un hotel resort di Israele.
Per ogni donna stuprata, uccisa, offesa, siamo tutte parte lesa.
(Testo di Elena Cavagni)
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una minoranza di uomini ma sempre troppi