A 7 anni viene rifiutata dalla squadra di calcio perchè è una bambina.
Lei è Olivia, ha 7 anni e vuole giocare a calcio.
Vuole ma non può.
Viene lasciata fuori dal campo sportivo comunale di Trastevere, a guardare i compagni che giocano, mentre lei non può perché il calcio “non è un gioco da ragazze”.
La motivazione ufficiale è stata: “Stare con soli maschietti, unica bambina, sarebbe per lei diseducativo”.
Questo dopo che, appena qualche giorno fa, Sara Gama, calciatrice e capitana della nazionale italiana, è stata eletta vice presidente dell’associazione Calciatori (e Calciatrici).
E solo due giorni dopo, Stephanie Frappart è diventata la prima arbitra di una partita di Champions League maschile.
Ma c’è qualcuno che ancora non ha capito che il calcio non è un’esclusiva maschile. Il calcio è uno sport per tutti, sì, anche per le donne.
E di donne bravissime ce ne sono molte, basta lasciar loro l’opportunità di giocare.
Le giocatrici della nazionale si sono allertate per sostenere questa bambina e lo facciamo anche noi.
Cari dirigenti del campo sportivo comunale di Trastevere, aggiornatevi al 2020, le donne possono fare tutto: fate giocare Olivia e insegnate ai maschietti il rispetto per le bambine.
Così è fatto un mondo che si evolve in modo etico ed equo.
Tra pochissimi giorni finalmente uscirà il mio primo libro che parla proprio di questo. È per bambini, ma fa bene anche agli adulti. Chissà che certa gente capisca finalmente qualcosa!
Ihaveavoice si impegna tutti i giorni nella lotta contro le violenze e le disparità di genere, per creare un mondo migliore.
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