Beppe Grillo giustifica pubblicamente lo stupro compiuto dal figlio e dai suoi amici
Beppe Grillo giustifica il figlio accusato di stupro, descrivendo l’atto compiuto dal ragazzo e dai suoi amici come una ragazzata e affermando che ci fosse consenzialità.
Questo, però, è quanto emerge dagli atti nel caso di Ciro Grillo: «[La ragazza] fu costretta a bere la vodka, con la testa reclinata, tirata indietro per i capelli. Violentata ripetutamente: prima in camera da letto e nel box doccia del bagno da uno dei ragazzi. Gli altri guardavano, ma senza partecipare. Dal bagno, al soggiorno e ancora in camera da letto: costretta cinque o sei volte ad avere rapporti sessuali. Quando è stata condotta nella camera matrimoniale, la lucidità della ragazza risultava enormemente compromessa».
La ragazza, secondo i magistrati, era stordita, quasi incosciente e non ha potuto difendersi: «Hanno approfittato delle condizioni di inferiorità psicologica e fisica». Dopo le violenze, è rimasta in stato di semi-incoscienza per diverse ore. Si è ripresa soltanto nel primo pomeriggio, poi accompagnata a un taxi per tornare al suo alloggio.
Essere incoscienti NON è essere consenzienti
Essere incoscienti NON è essere consenzienti. È stupro.
Essere incoscienti perché ubriache (tanto più se fatte ubriacare a forza) NON è essere consenzienti. È stupro.
Ridere e riprendere un video di atti sessuali perpetrati in gruppo su una ragazza incosciente, NON è una ragazzata. È stupro.
La giustizia farà il suo corso e giudicherà la colpevolezza o meno, ma nessuno deve far passare il messaggio che questi comportamenti siano normali.
Basta invalidare e normalizzare la violenza.
Basta colpevolizzare le donne.
Ihaveavoice si impegna tutti i giorni nella lotta contro le violenze e le disparità di genere, per creare un mondo migliore.
Sostienici con una donazione, anche la più piccola può fare la differenza!
Pingback: Il giorno dopo. Le testimonianze delle vittime di stupro - IHAVEAVOICE