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Il giorno dopo. Le testimonianze delle vittime di stupro

Le testimonianze delle vittime di stupro

le vittime di stupro raccontano come siano difficili i giorni dopo l'accaduto

Le testimonianze del giorno dopo delle vittime di stupro confermano che la violenza subita è talmente traumatizzante da voler cancellare l’accaduto. Leggiamone alcune.

Alcune delle testimonianze delle vittime di stupro

“Avevo 17 anni… quella sera sono andata a dormire normalmente, il giorno dopo anche io sono andata a scuola.” Ilaria.
 
“Avevo 14 anni e lui mi piaceva. Ero una bimba, non sapevo nulla e l’ho lasciato fare per non deluderlo. A casa avevo le mutande piene di sangue, ho pianto per giorni e disegnato mani rigide per mesi.” Valentina.
 
“Anche io il giorno dopo sono andata a scuola, andavo solo in terza media e me ne sono resa conto dopo più di 20 anni di quello che avevo subito.” Rosanna.
 
Il giorno dopo sono andata all’università a dare un esame, la prima volta.
Il giorno dopo sono andata a lavorare, la seconda volta.
Le conseguenze, però, sono ancora qui con me.” Giuliana.
 
“Avevo 12 anni, non ricordo il giorno dopo né quello seguente, ricordo solo le notti: avevo imparato a dormire tenendo salde le coperte sopra la testa, perché lui veniva a ‘trovarmi’. Era mio padre, non l’ho mai denunciato, all’epoca non sapevo si potesse denunciare.” Elena.
 
“Avevo 5 anni, non ricordo cosa feci i giorni dopo, ma non li dimentico ancora adesso.” Carla.
 
“Avevo 12 anni e non ci potevo credere…. Io avevo fiducia in quell’uomo, lui mi voleva bene, ogni volta che veniva a casa ero felice… Poi quel giorno ebbi tanta paura, realizzai in fretta cosa volesse davvero da me… Il giorno dopo andai al mare, sorridente come sempre, mi sentivo in colpa per averlo provocato. Per sopravvivere alla vergogna me ne dimenticai. Solo anni dopo, quando un ragazzo mi sfiorò, mi ritornò tutto a galla. Ci vollero anni affinché riuscissi a vivere bene la mia intimità, anzi, a volte non la vivo ancora appieno. Il giorno dopo andai al mare per sopravvivere.” Katia.

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Subire violenze provoca conseguenze nelle donne

Di queste donne che hanno subito violenze, molte di loro erano ancora bambine o poco più, nemmeno capaci di capire appieno cosa fosse successo.

 

Chi subisce un atto di violenza talmente traumatizzante, spesso, non se ne rende subito conto, il cervello come atto di difesa cancella l’accaduto, nel tentativo di riportare tutto alla normalità il prima possibile.

 

Oppure il senso di impotenza, vergogna e paura diventa schiacciante e dà un effetto quasi paralizzante.

 

Oppure ancora si cerca l’eccesso (feste, droga, alcol, sesso), quasi per normalizzare l’accaduto e viverlo in modo non traumatizzante.

 

Avere la lucidità di reagire subito non è necessariamente normale, anzi. 

Ci sono donne che ci mettono anni, alcune una vita intera.

Basta giudicare il dolore e i traumi delle donne che subiscono violenze.

Basta colpevolizzare le donne vittime di violenza.

Basta.


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