Valentina Miluzzo vittima degli obiettori di coscienza.
Questa è la terribile storia di Valentina Miluzzo, una morte assurda in cui sono imputati 7 medici obiettori di coscienza, ora sotto processo per essersi rifiutati di praticarle l’aborto nonostante la sua sua vita fosse in pericolo.
È morta nel pieno della vita, coi suoi due gemellini in grembo al quinto mese di gravidanza, in seguito a una grave setticemia, dopo oltre due settimane di degenza.
Dopo la sua morte, il primo feto, è stato tirato fuori macero, nero, morto da almeno 12-48 ore. Valentina aveva vomito, dolori al basso ventre, temperatura sballata, pressione alta e nonostante ciò, secondo le ricostruzioni dell’infermiera, è stata lasciata sola, nessun medico se ne è occupato, le hanno dato solo qualche farmaco.
Pare inoltre che dopo la morte abbiano fatto sparire degli esami in mano ai medici che, quindi, avrebbero potuto intervenire sulla base dello stato di avanzato dell’infezione.
Il diritto all’aborto boicottato.
Lasciare morire una vita che esiste, per salvare una vita che ancora non esiste, e che comunque era già morta.
Questa è la tragica assurdità di questa vicenda.
Una vita che, se salvata, avrebbe potuto probabilmente procreare altre vite.
E invece qui abbiamo solo morte.
Il tutto per cosa? Qui non c’è niente di pro-life (pro-vita) qui c’è solo attaccamento a delle convinzioni che non hanno nessun valore in senso assoluto, c’è l’ipocrisia di non voler “uccidere” una vita, uccidendo di fatto, non solo quella stessa vita che si voleva proteggere, ma anche un’altra. E infine c’è la protervia di voler decidere non solo del corpo di una donna, ma della sua stessa vita.
Dopo le croci dei feti con i nomi delle madri di cui abbiamo parlato ieri per dare loro un’onta pubblica, questo è un altro nefasto esempio di come il diritto all’aborto, sancito dalla legge 194, venga calpestato.
È un diritto che abbiamo acquisito nel 1978, ben 42 anni fa, ma che ancora oggi viene boicottato in ogni modo.
Fuori gli obiettori di coscienza dagli ospedali.
Siete pro-life? Fatevi i vostri figli, non imponeteli alle donne. Il corpo delle donne non vi appartiene. La vita delle donne non vi appartiene.
È ora di riprenderci i nostri diritti.
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