il caso di sarah everard, rapita e uccisa, infiamma le proteste contro le violenze sulle donne in inghilterra.
Questa è la storia di Sarah Everard, rapita e uccisa da un poliziotto.
Aveva 33 anni Sarah.
Aveva 33 anni e stava tornando a casa, alle 21.30 di sera.
Alle 21.30, non alle 3 di notte, come se questo fosse importante.
Era vestita con abiti casti, perché era passata a trovare un’amica uscendo dall’ufficio, non aveva abiti provocanti, come se questo fosse importante.
Era sobria, era stato un incontro “normale” non una festa con fiumi di alcol e droga, come se questo fosse importante.
Sarah Everard: rapita e uccisa da chi avrebbe dovuto proteggerla
Ma Sarah Everard è stata rapita e uccisa lo stesso, anche se erano le 21.30 di sera, anche se era vestita casta, anche se era sobria.
È stata rapita e uccisa da un poliziotto, Wayne Couzens, di 48 anni. un uomo che per lavoro avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle persone. Un uomo a cui una donna dovrebbe rivolgersi in caso di pericolo, per farsi proteggere.
Ma non è andata così. Lui l’ha caricata in macchina, l’ha seviziata, massacrata e fatta a pezzi.
I suoi resti sono stati trovati dopo 9 giorni dalla sua scomparsa, in un bosco, chiusi dentro un sacco.
Quel che rimaneva del suo corpo era talmente martoriato che si è potuta identificare solo attraverso il registro del calco dentale.
Sarah Everard, rapita e uccisa: le violenze sulle donne in Inghilterra
E come se questa storia non fosse già abbastanza devastante, quello che è successo in Inghilterra, dove è avvenuta questa atrocità, ha messo in luce tutta la drammaticità della violenza sulle donne.
È stato suggerito alle donne di non uscire dopo le 18.00 per la loro sicurezza, perché certo, è responsabilità delle donne non farsi uccidere, mica degli uomini.
Tra l’altro, come se la maggioranza delle violenza non accadesse proprio in casa, per mano del compagno.
In Inghilterra si commette un femminicidio ogni 3 giorni.
Il 97% delle ragazze con età compresa tra 18 e 24 anni ha subito violenze verbali e/o fisiche almeno una volta nella vita, spesso sin dall’infanzia, ma quasi nessuna di loro ha mai denunciato.
Sarah Everard, rapita e uccisa: coprifuoco per gli uomini?
“Sto pensando di mettere il coprifuoco agli uomini dopo le sei del pomeriggio, così le donne sarebbero molto più al sicuro”, ha detto come provocazione Jenny Jones, una deputata britannica.
Nonostante fosse ovvio l’intento di far riflettere e non fosse una proposta di legge reale, solo il pensiero di controllare gli uomini ha suscitato enormi contrasti e indignazione, da parte degli uomini, ma anche da parte di alcune donne.
Tuttavia suggerire alle donne di stare a casa, quindi di fatto limitare la libertà delle donne per colpa di un atteggiamento degli uomini, questo non fa scandalizzare nessuno, anzi, è la soluzione più idonea al problema secondo molti.
Limitare la libertà delle donne per un pericolo provocato dagli uomini, sì.
Limitare la libertà degli uomini per un pericolo da essi stessi provocato, assolutamente no.
Sarah Everard, rapita e uccisa: le donne inglesi scendono in piazza
E il dramma di questa storia continua: le donne sono scese in massa in strada per protestare contro le violenze maschili e per chiedere sicurezza.
In tutta risposta, gli agenti di polizia si sono scagliati contro le manifestanti con una violenza totalmente ingiustificata.
Loro, le donne, quelle stuprate e ammazzate.
Loro, le donne, inermi e pacifiche.
Le donne che hanno osato accendere candele e sventolare cartelli per chiedere giustizia e fermare la violenza contro di loro.
È ora di dire BASTA.
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE.
Ihaveavoice si impegna tutti i giorni nella lotta contro le violenze e le disparità di genere, per creare un mondo migliore.
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