La caccia alle streghe è strettamente legata alla paura per le donne.
Per oltre 3 secoli, le donne vennero accusate di stregoneria, perseguitate e uccise, ma non erano streghe, erano solo donne accusate ingiustamente.
Spesso erano donne sole e povere, semplici levatrici o prostitute o guaritrici. Queste ultime, in particolare, praticavano medicina popolare e curavano con piante officinali, perché la popolazione rurale raramente aveva la possibilità di curarsi con la costosa medicina ufficiale.
Le donne erano considerate moralmente più deboli dell’uomo e quindi anello di congiunzione tra l’umanità e il demonio.
Perché si accusavano le donne di stregoneria
Per essere accusate di stregoneria, bastava veramente poco: avere del latte o del burro andato a male in casa, avere un neo o una voglia particolare, essere mendicanti, adultere o poco socievoli.
Bastava infatti essere antipatica a qualcuno, che scattavano le dicerie che avrebbero poi portato al processo. Le donne, spesso ignoranti e senza i mezzi per difendersi, venivano quindi torturate per estorcere la confessione, e da lì la condannate a morte, in pubblica piazza, bruciate o impiccate.
Una strage di oltre 50mila donne ritenute streghe
Si stimano più di 50 mila vittime, quasi tutte innocenti.
La loro unica colpa era di essere donne, magari libere di fare o dire ciò che si sentivano, senza essere mansuete, sottomesse e invisibili, come veniva richiesto alle donne del tempo.
Fu una persecuzione misogina, dettata dalla paura che l’uomo ha sempre avuto delle donne: se non si potevano sottomettere andavano eliminate.
Oggi, giorno di Halloween, lo dedichiamo a loro: a tutte le donne che non si fanno sottomettere, alle donne libere, a quelle coraggiose che fanno paura ai misogini.
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