L’Effetto Matilda cancella i meriti delle donne nella ricerca scientifica
Conoscete questo strano effetto?
In campo scientifico i risultati delle ricerche effettuate da donne sono attribuiti agli uomini
L’Effetto Matilda è quel fenomeno per cui, specialmente in campo scientifico, il risultato del lavoro di ricerca compiuto da una donna viene in tutto o in parte attribuito ad un uomo.
La prima a descrivere tale effetto è stata la storica della scienza Margaret Rossiter nel 1993. Il nome viene dall’attivista statunitense per il suffragio femminile Matilda Joslyn Gage, autrice di numerosi scritti filosofici.
L’evidenza dell’effetto Matilda è arrivata dall’analisi di oltre 1.000 articoli pubblicati nel periodo 1991-2005 su varie riviste scientifiche: i lavori realizzati da scienziate hanno avuto meno citazioni di analoghi lavori realizzati dai colleghi uomini.
Il genere dell’autore della ricerca influisce sul merito
Il genere dell’autore influisce sulla diffusione del suo lavoro di ricerca e, quindi, sul merito assegnato.
Nella storia tantissime scienziate ricevettero questo ingiusto trattamento, tra cui:
– Rosalind Franklin, che scoprì la doppia elica del DNA, ma il Nobel lo presero solo i colleghi maschi James Dewey Watson, Francis Crick e Maurice Wilkins.
– Esther Lederberg, che scoprì due elementi chiave nell’ottenimento del Nobel di suo marito Joshua Lederberg, ma né lui né l’accademia ne riconobbero il merito.
– Lise Meitner, che scoprì la fissione nucleare lavorando per trent’anni insieme a Otto Hahn, ma solo lui vinse il premio Nobel, mentre lei venne ignorata.
– Susan Jocelyn Bell, che scoprì, con il suo relatore di tesi Antony Hewish, della prima pulsar, ma solo lui fu premiato.
– Alice Augusta Ball scoprì il più efficace trattamento disponibile contro la lebbra, ma morì prima di poterlo mettere a punto. Il chimico e presidente dell’Università dove lei conduceva la ricerca pubblicò il risultato a suo nome senza darle credito, dandogli il nome “metodo Dean”.
Fortunatamente, Harry T. Hollmann, il dottore con il quale la Ball lavorò, pubblicò un articolo per rimediare all’ingiustizia, accreditando a Ball il lavoro e rinominando il metodo “metodo Ball“.
Ad Einstein andarono i meriti delle scoperte della moglie
E poi, forse la più messa in ombra di tutte, Mileva Marić, prima moglie di Albert Einstein, collaborò in maniera decisiva alla stesura dei lavori sulla teoria della relatività e pare fosse molto più brava del marito in matematica, ma a lui andarono tutti i meriti e lei restò nelle cronache solo come moglie dello scienziato geniale.
Come loro ci sono state tantissime altre donne, a qualcuna poi la storia ha ridato i giusti meriti (pur senza Nobel e sarebbe bello che l’accademia glieli riconoscesse postumi), ma chissà quante sono rimaste sconosciute, a cui i loro colleghi rubavano le scoperte e i loro contributi sono stati spazzati via dalla storia…
Tutte queste grandi scienziate, a cui il maschilismo che ha sempre schiacciato le donne ha reso una grande ingiustizia, noi oggi le vogliamo celebrare, nella speranza che la loro storia venga conosciuta e i loro meriti finalmente riconosciuti.
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