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Nei primi 55 giorni del 2021 sono state uccise 14 donne

Femminicidi: donne uccise ad ogni età, tutte per mano di un uomo che le riteneva un oggetto di sua proprietà.

Sono 14 le donne uccise in questi 55 giorni del 2021.

Sharon, Victoria, Roberta, Tiziana, Teodora, Sonia, Ilenia, Piera, Luljeta, Antonia, Lidia, Clara, Deborah, Rossella.

 

Clara si era già pagata il suo funerale quando era in vita. Aveva contattato anche un tutore per l’assistenza al figlio, disabile e del padre malato.

 

Deborah è stata colpita ripetutamente alla carotide con un’accetta dall’ex marito, già agli arresti domiciliari per violenza domestica.

 

Sharon è stata violentata, seviziata e uccisa a solo 18 mesi, dal compagno 25enne della madre.

 

Antonia è stata uccisa per mano del marito, a 77 anni, dopo aver trascorso una vita insieme a lui.

Donne uccise ad ogni età, tutte per mano di un uomo che le riteneva un oggetto di sua proprietà e che si sentiva in diritto di fare del loro corpo e della loro vita ciò che lui voleva.

 

Violenze spesso perpetrate nel tempo. Morti annunciate.

 

A volte le donne non avevano il coraggio di denunciare, come Victoria e Sonia. 

 

Altre volte le denunce erano state fatte, ma le pene non erano arrivate o non sono state sufficienti per evitare la tragedia, come per Deborah.

 

Vite spezzate con un’efferatezza che fa orrore: cranio fracassato per Rossella a 50 anni, bruciata e buttata giù da un burrone per Roberta a 17 anni, trenta coltellate per Clara a 69 anni.

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Quante donne che subiscono violenze, senza magari denunciare mai.

Tragedie che si ripetono, giorno dopo giorno, donna dopo donna, sempre per mano di un uomo, sempre per lo stesso impietoso motivo: lui è convinto di essere proprietario di lei.

 

Un motivo, questo, insito nella mentalità patriarcale che vede la donna inferiore all’uomo.

 

Una mentalità che va assolutamente smantellata, partendo dalla scuola, dalla politica, dalle leggi.

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