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Greta Thunberg e il commento sessista di Feltri

Greta Thunberg è stata vittima di un commento sessista di Vittorio Feltri.

Greta Thunberg, la nota attivista ambientalista, compie 18 anni e, mentre nel mondo la celebrano, in Italia un (purtroppo) noto “giornalista” scrive questo:
“Greta ha compiuto 18 anni, quindi può andare a sc*p@re il mare pieno di schifezze umane”.
 
Una frase gretta, volgare, meschina, intrisa di odio, razzismo e sessismo.
 
Difficile trovare un senso a tale indecenza, ma ci provo.
 
Secondo costui, presumo, Greta rompeva le scatole perché non sc*p@va. Perché una donna, si sa, mica può avere dei pensieri, degli ideali, mica può battersi per qualcosa che ritiene giusto, no, una donna può solo rompere le scatole.
 
E perché una donna rompe le scatole? Ovvio, perché non sc*p@.
 
E adesso é libera di sc*pare chiunque perché, si sa anche questo, le donne che scopano sono putt@ne, e quindi ovviamente anche lei lo é.
 
Non mi pronuncio nemmeno sul vomito razzista che ha scritto, perché quello credo sia fin troppo lampante.
 

Il giornalista svilisce Greta Thunberg 

Ora, al di là del turpiloquio squallido di questa frase, la cosa che davvero mi disturba é come sia possibile che un personaggio pubblico, invitato nei programmi televisivi, nonché considerato “giornalista”, possa azzerare totalmente non solo l’etica professionale, ma anche e soprattutto ogni minimo barlume di educazione e senso di civiltà e rispetto.
 
Una frase talmente meschina darebbe fastidio anche nei peggiori bar, e chi la pronuncia dovrebbe quantomeno essere ignorato, e invece in Italia questi personaggi vengono invitati in qualità di opinionisti nella trasmissioni televisive seguite da milioni di persone.
 
Com’é possibile tutto ciò?
 
Com’é possibile accettare che questi personaggi così palesemente sessisti abbiano la facoltà di svilire le donne in continuazione?
 
Perché questa non é un’offesa solo a Greta Thunberg, questa é un’offesa a tutte le donne.
 
E no, non lo possiamo accettare. Dobbiamo mettere dei limiti, dei limiti basati sul rispetto e sull’educazione. Non dobbiamo accettare che questo sessismo disgustoso venga sdoganato e considerato “normale“. Questa non é una “opinione“, ma una violenza verbale verso tutte le donne.
 
In un Paese normale un personaggio del genere sparirebbe completamente dalla televisione e da ogni media.
 
É ora di dire basta anche in Italia.

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